Sukamahela

ANTEFATTO

Nella regione interna di Itigi, nella Tanzania centrale, la siccità si protrae da molti mesi.

La lebbra è stata dichiarata sconfitta in Tanzania da molti anni ormai. Erano state create piccole comunità dove raccogliere i lebbrosi. In parte per poterli curare, ma anche per arginare la malattia. Alla fine  queste comunità si sono trasformate in  ghetti.

A Sukamahela  se ne trova uno. 

Un numero imprecisato di lebbrosi vive qui ormai da anni. Isolati dallo stigma e dalla superstizione, senza lavoro, sussidi, o possibilità di sostenersi, si muovono faticosamente negli spazi ampi e assolati, sulla terra rossa.

La malattia è stabilizzata, grazie anche al piccolo dispensario, ma ha sortito i suoi effetti.

Molti di questi sono quasi ciechi, senza dita delle mani o dei piedi. Hanno difficoltà a camminare, a prendere oggetti, a vivere una esistenza normale.

Si prendono cura di loro le sorelle Orsoline, che oltre ad aver allestito un dispensario, si distribuiscono il loro unico pasto. 

STORIA

Ho fotografato la comunità nel momento della distribuzione del riso e della crema di fagioli. Intorno a mezzogiorno, i lebbrosi si avviano dalle case, e lentamente -trascinandosi secchi e contenitori di varia natura- si ritrovano nella struttura dove ci sono le cucine.

Si siedono sotto il portico per ripararsi dal sole, e si scambiano qualche chiacchiera.

Aspettano con calma il loro turno. I secchi gli vengono riempiti.

E alla fine, ritornano alle loro case, per consumare in solitudine il pasto.

  • When 2017
  • Where Sukamahela, Tanzania